Atalanta e Verona: pregi e difetti della fase difensiva a uomo – di F. Montagnolo

Il pressing a uomo di Atalanta ed Hellas Verona in quest’ultima stagione si è dimostrato efficace e ha dato ottimi risultati ad entrambe le squadre. Mentre l’Atalanta porta avanti questo progetto tattico da quando sulla panchina bergamasca è arrivato mister Gasperini, Juric ha rappresentato la novità in casa Verona.
Il tecnico croato è stato senza dubbio uno dei protagonisti principali dell’ottima stagione del Verona.

Perchè Gasperini e Juric hanno un metodo simile?

Ivan Juric, prima di allenare, è stato uno dei giocatori più fidati del Genoa di Gian Piero Gasperini. E’ il mister di Grugliasco ad aver foggiato mister Juric. L’allenatore del Verona, oltre ad essere stato allenato da Gasperini al Genoa, è stato anche suo collaboratore all’Inter e suo vice al Palermo per poi iniziare la carriera da capo allenatore nel settembre 2013 nella primavera del Genoa. Non a caso, le idee di gioco di Juric sono molto simili a quelle di Gasperini. I punti cardine di entrambi gli allenatori sono le marcature a uomo e una grande intensità sia con che senza palla.

Il Verona di Juric ha dimostrato che si può effettuare un pressing ultraoffensivo e difendere a uomo anche con squadre che partono con l’obiettivo di salvarsi e sulla carta affrontano avversari con qualità tecniche e fisiche maggiori.

Cosa ci dicono i dati?

La fase difensiva si svolge particolarmente lontano dalla propria porta: 46,54 metri di distanza media il Verona e 46,60 l’Atalanta. Verona e Atalanta sono anche fra le squadre che concedono meno passaggi in un’azione agli avversari: il PPDA del verona è di 9,3 di media, mentre quello dell’Atalanta è di 8,87. Solo il Bologna ha fatto meglio nel campionato di Serie A rispetto all’Atalanta.

Un altro dato che dimostra l’efficacia del pressing a uomo di entrambe le squadre è quello dei passaggi riusciti degli avversari. Contro l’Atalanta la percentuale dei passaggi riusciti è 82,5% mentre i passaggi riusciti in avanti solo il 72,7%. Miglior dato di tutta la Serie A. Anche il Verona ha numeri alti: 83,2% di passaggi riusciti mentre i passaggi riusciti in avanti  degli avversari sono solo il 75,1%. Dati abbastanza alti sono quelli di Bologna e Sassuolo che concedono meno passaggi riusciti del Verona ma più passaggi riusciti in avanti rispetto alla squadra veneta.

Questi dati dimostrano che, nonostante obiettivi e ambizioni differenti, le due squadre hanno numeri molto simili.

Vediamo quali sono i pregi del pressing e della difesa a uomo di Atalanta e Verona.

PRESSING A UOMO ULTRAOFFENSIVO


Tutti gli avversari vengono marcati a uomo. Gli unici giocatori che vengono pressati con un tempo di ritardo sono i terzini perchè i quinti partono più distanti dal proprio riferimento per poi uscire in pressione quando gli avversari indirizzano il possesso su un lato. Partendo più indietro, i quinti sono più vicini ai 3 centrali e garantiscono superiorità qualora gli avversari vadano a giocare direttamente per le punte.

L’obiettivo di questo pressing a uomo è marcare tutti gli appoggi e non dare tempo per pensare e giocare agli avversari. Quando le squadre avversarie provano a giocare da dietro, nonostante il pressing, rischiano molto e difficilmente riescono a superare la pressione.

 

 LINEA DIFENSIVA

I 3 difensori centrali marcano a uomo i diretti avversari e seguono in movimenti incontro degli attaccanti.
Quando tutte le giocate sono chiuse ed il portiere o i difensori avversari effettuano un lancio per scavalcare il pressing attaccanti e centrocampisti, i difensori escono forte sugli attaccanti avversari.

La richiesta di Gasperini e Juric non è di una semplice marcatura a uomo. Molti allenatori la prevedono nei loro principi ma nessuno richiede l’aggressività come gli allenatori di Atalanta e Verona. Nei loro principi difensivi ci sono pochi accorgimenti per la copertura degli spazi. Il riferimento principale è l’avversario. Ai difensori centrali è chiesto di uscire con aggressività in avanti e non preoccuparsi di coprire la profondità.
Agli attaccanti avversari non è concesso di giocare liberi fra le linee. I difensori di Atalanta e Verona escono sempre in avanti e cercano quasi sempre l’anticipo.

TRANSIZIONE POSITIVA

Pressare uomo contro uomo permette di avere molti uomini in zona offensiva quando viene conquistato il possesso. Soprattutto nella zona centrale del campo ci sarà parità numerica poichè, come abbiamo detto prima, a volte i quinti partono qualche metro più indietro nella pressione. Inoltre se viene conquistata la palla in una zona alta, si contrattaccherà con la difesa avversaria disorganizzata e dislocata per costruire da dietro.

A testimoniare questa situazione c’è il dato dei tiri generati entro 5 secondi da un’azione difensiva. L’Atalanta ha una media di 5,18 tiri a partita entro i 5 secondi dopo la conquista del possesso. In Serie A, dove la media generale è di 2,04 a partita, nessuno si avvicina minimamente alla squadra di Gasperini (la Juventus è seconda a 4,33). Anche le migliori squadre europee sono distanti dall’Atalanta: il Manchester City si ferma a 4,42 a partita, mentre il Liverpool di Jürgen Klopp non va oltre i 3,33 a partita.

 

 

Adesso, invece, andiamo a vedere quali sono i difetti del pressing e della difesa a uomo.

PRESSING A UOMO ULTRAOFFENSIVO

Pressando uomo contro uomo, se gli avversari costruiscono col portiere hanno superiorità numerica nella costruzione bassa. Se uno degli attaccanti esce in pressione sul portiere e lascia il diretto avversario, il portiere può giocare sull’uomo lasciato libero dall’attaccante: con un passaggio diretto o tramite una giocata su terzo uomo. Questa giocata è difficile e riesce solo alle squadre che hanno un portiere forte coi piedi.

Le giocate di prima intenzione non danno il tempo di pressare. Se non viene intercettato il passaggio, viene saltata la pressione. Se l’uscita in pressione non “anticipa” il passaggio avversario, il difendente viene superato e deve rincorrere.

DIFESA LATERALE

Quando la palla è su un lato il quinto sul lato opposto si abbassa e stringe. Se gli avversari girano palla sul terzino opposto, l’uscita in pressione avviene con un tempo di ritardo e il terzino avversario gioca senza pressione.

LINEA DIFENSIVA

Soffrono l’attacco alla profondità alle spalle del braccetto di parte e del difensore centrale. Braccetto e centrale, seguendo i movimenti incontro, liberano la profondità alle proprie spalle.

I difensori seguono i movimenti incontro e cercano quasi sempre l’anticipo. Soffrono però il contromovimento corto-lungo e l’attacco improvviso della profondità. 

I difensori sono sempre aggressivi e quando vengono saltati spesso commettono fallo perchè non riescono a temporeggiare. I falli fatti a partita dall’Atalanta sono di media 14,31 e quelli del Verona 14,43.

La fase difensiva non prevede coperture. Se una pressione viene saltata spesso c’è tanto campo libero da attaccare.
Dribbling e uno-due sono due armi efficaci contro questo sistema difensivo.
Tuchel prima della gara contro l’Atalanta aveva parlato di Neymar come del giocatore “chiave” per vincere la partita. Così è stato. Il brasiliano ha giocato di prima cercando di eliminare le marcature anche con triangolazioni, oltre che con i dribbling. I dribbling riusciti sono stati 16 su 23 in quella partita e Neymar ha subito 9 falli.

SECONDE PALLE

Pressando uomo contro uomo, spesso la giocata più ricercata dagli avversari è il lancio lungo. In questo caso la conquista della seconda palla è fondamentale perchè la difesa è in parità numerica rispetto all’attacco avversario.

 

 

I dati sono stati presi da Wyscout e StatsBomb.

Federico Montagnolo
Allenatore Uefa B
Match Analyst professionista FIGC
federicomontagnolo@gmail.com